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"Quando nacque, aveva due occhi grigi grandi ed espressivi. Sembrava voler chiedere solo amore, la sua felicità si poteva toccare con mano. Col tempo divennero verdi, verdi come la speranza."

 

Nasce in casa, in un piccolo paesino dell'inghilterra, mite e senza nessuna pretesa. Figlia di un medico e di un'insegnante universitaria di storia, prima di due figlie. Fin da piccola ha subito dimostrato la sua propensione per l'aultrismo. Capitava che già in tenera età si occupasse di recuperare piccoli animaletti in fin di vita per portarli in casa, cercando in qualsiasi modo di curarli. Sua madre non la sgridava, consolando il suo pianto quando spesso capitava che essi morivano. Nonostante questo, che poteva turbare un bambino, lei non si scoraggiava. Alzava il capo ed andava avanti. Non faceva mai domande sulla morte, come se riuscisse a capire da sola che la loro anima volasse in un posto più sicuro, anche se non più tra loro.
Sua madre era solita raccontarle prima di andare a letto la favola di "Alice nel paese delle meraviglie", perchè pensava che le piacesse. In realtà la notte faceva brutti sogni riguardanti il coniglio bianco e la regina rossa, che ne volevano la testa. Le ha sempre messo inquietudine.

 

 

Infanzia

Non si dimostrò gelosa nemmeno quando nacque Clarissa, anzi, dandole più attenzioni della madre stessa. Quella piccola creatura era una missione per lei e le voleva bene più di ogni altra cosa al mondo, anche se non comprendeva ancora  quanto la vita potesse essere ingiusta.
Infatti, quello che sembrava essere il quadro di una bella e felice famigliola non durò molto.

Il padre cominciò ad avere qualche segno di squilibrio. Ogni giorno che passava si rinchiudeva nel suo ufficio. Litigava spesso con la moglie, incominciando anche a dire frasi senza senso, sconnesse, fuori dal normale. Cybil si chiudeva spesso in camera della più piccola a piangere ed imparte a proteggerla. La madre però ancora non voleva cedere, non voleva capacitarsi del fatto che la sua famiglia stava per crollare del tutto. Forse era speranzosa, forse era semplicemente innamorata e codarda.

Un giorno tutto crollò. Cybil aveva 6 anni e non ricorda molto bene cosa accadde.
Quel giorno il padre rinchiuse entrambe le figlie in casa mentre la madre era a lavoro. Cybil ricorda solo che era sdraiata nel letto. Fu il fumo ad attirare i vicini e in pochi istanti quel luogo di pace e serenità si trasformò nell'inferno in terra. Nessuno se lo aspettava. Nessuno credeva che qualcuno si sarebbe salvato. Fu allora che si dovettero ricredere. Da quel buco fatto di fumo e cenere ne uscì salva Cybil. Subito la soccorsero, in evidente stato si shock. Fù un miracolo. Non parlava, ma nemmeno piangeva. Il suo cervello stava negando tutto. Quell'episodio non era mai successo. Purtroppo però, quel giorno perse sia il padre che la sorella più piccola, di soli 4 anni.

Dopo l'incidente di cui Cybil non si ricordò, sua madre decise di portarla lontano, dalla sorella a Milano. Almeno li avrebbe potuto crescerla senza alcun intoppo. Subito dopo qualche tempo Cybil iniziò ad avere degli incubi, stralci di ricordi contorti che le infestavano le notti. Si svegliava spesso urlando e dormiva poco. La madre decise di portarla dallo psicologo. Temeva che potesse ricordare. In parte sentiva di essere una codarda,  non poteva raccontare la verità alla sua unica figlia. Voleva crescerla senza che lei si sentisse in colpa o vivesse male la sua esistenza per colpa di un padre. 
Le sedute dal Dott. Serini durarono 9 anni, in cui prese anche delle pillole. I sogni però, a parte attenuarsi, non se ne sono mai andati. Lo psicologo non spiccava di simpatia e a lei non piaceva. Continuava a chiamarla Alice, il suo secondo nome, e protagonista di una favola che non le è mai del tutto piaciuta. Spesso desiderava scappare.

Adolescenza

Nel frattempo continuava a crescere e ad occuparsi della depressione che aveva catturato la madre. La sua bellezza continuava a sbocciare, ma non sembrava darle molto conto. La madre ormai non lavorava più, ma si dedicava alla botanica e quindi all'azienda di fiori e piante della sorella. Fu la zia che Insegnò il linguaggio dei fiori a Cybil.
All'età di 16 anni di nuovo qualcosa si stravolse. Trovò le lettere che sua madre scriveva al marito defunto, nascoste in camera. Apprese di avere una sorella. Quella sera ci fu una litigata, cosa mai successa. Non era il tipo da reagire così. Ma tutto per lei aveva aquistato un senso diverso. Aveva perso la sorella in un maledetto incendio.
Sua madre ancora una volta non le raccontò tutti i particolari, e nemmeno la zia riuscì a fare altrettanto. 
Smise di andare dallo psicologo. Aveva intenzione di combattere da sola, anche se il senso di rimorso nei confronti di una sorellina dimenticata le attanagliava il cuore. Tutto le era stato nascosto. 
Passò il tempo che dovette accettare la cosa. Erano passati troppi anni, anche se Cybil inziava pian piano a diventare più chiusa ed enigmatica. Parlava sempre meno, e spesso preferiva la solitudine della sua camera. 
Il tempo passò ancora e Cybil diventava più donna. Nonostante i rapporti con la madre non fossero più quelli di un tempo, non provava più rimorso, quasi la comprendesse.  Ha sempre amato sua madre. E' come se non riuscisse ad odiare mai nessuno.
Passò il liceo scientifico con successo, ma i soldi per entrare all'università non erano molti. Tentò la strada della fotomodella per un negozio di abbigliamento, ma siccome la cosa la metteva a disagio chiese aiuto alla zia, che la aiutò con i fondi. Cybil non aveva molte amiche, preferiva mantenere un rapporto di costante conoscienza, che si sbloccò quando conobbe Johnatan, investigatore alle prime armi. Simpatico ed in parte misterioso, riuscì ad aprirle il cuore. Instaurarono quasi subito un buon rapporto, fatto di reciproco rispetto. Ormai lui sapeva tutto di lei.
All'età di 20 anni John sparì lasciando nel cuore della giovane una ferita tutt'ora aperta, e che la condusse su un sito sbagliato. Le sue ricerche la portarono all'inferno.

 

CYBIL VAIL
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